A Gennaio di ogni anno la questione torna a farsi sentire più prepotente che mai, soprattutto perché i 365 giorni che separano il pagamento del canone RAI da quello dell’anno successivo vedono solitamente un aumento dell’importo che ciascun possessore di apparecchio tv deve corrispondere allo Stato.

Come ormai tutti sappiamo, evitare di pagare il canone perché ideologicamente lo si ritiene incostituzionale ed inopportuno ci farebbe passare a tutti gli effetti per evasori fiscali, costringendoci a dover pagare un’ammenda (nel caso di sanzione per mancato pagamento del canone Rai si può arrivare ad una multa di oltre 600 euro).

Ecco allora che questa imposta sembra davvero difficile da aggirare perché per lo Stato possedere un televisore, indipendentemente dall’uso che si decida di farne, equivale a dover sostenere economicamente la spesa necessaria al pagamento del canone.

Modulo per la disdetta del canone

Per richiedere la disdetta del canone RAI si deve scaricare il relativo modulo da questa pagina del sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate e compilarlo ove necessario.

Nel dettaglio si può scegliere di compilare:

  • quadro A: per comunicare il non possesso del televisore;
  • quadro B: per comunicare che il canone viene già corrisposto da un altro componente famigliare;
  • quadro C: per comunicare variazione rispetto a eventuali invio di modulo con quadro A o B (serve per la comunicazione che il canone RAI deve essere pagato).

Se per informazioni sulla disdetta del canone RAI si prova a visitare il sito ufficiale della televisione di Stato, viene indicato nel dettaglio quali sono le modalità di richiesta di esonero spiegando nel dettaglio quali sono i diversi casi di applicabilità dei quadri A, B e C del modulo.

Disdetta per Tv in seconda casa

Una delle cause principali per le quali viene inviata la richiesta di disdetta del canone RAI è quello della richiesta di disdetta per il canone applicato sulla seconda casa. Questo perchè sulla seconda casa il canone non è dovuto e se dovesse capitare di trovarlo in bolletta, si potrà richiedere la modifica.

Quello che si deve fare in questo caso è semplicemente contattare l’operatore di energia che ha emesso la bolletta e avvertire che si tratta di una seconda casa e che quindi il canone RAI non è applicabile.

Nota: questa comunicazione potrà portare ad una bolletta più costosa poichè i costi dell’energia per la seconda casa sono più costosi rispetto a quelli applicati alle forniture per prima casa.

Altri casi di disdetta

Partiamo da questo caso: l’apparecchio televisivo potrebbe essere stato rubato. In questo caso il contribuente potrebbe cogliere la palla al balzo per evitare di acquistarne uno nuovo e quindi per disdire l’abbonamento Rai.

Altra possibilità di disdire il canone RAI è quello di buttare la tv, facendosi rilasciare dai centri per lo smaltimento di rifiuti l’apposita ricevuta, oppure dichiarare di aver ceduto il televisore in comodato ad un amico o parente già intestatario di abbonamento RAI.

Invece la possibilità di disdetta del canone per suggellamento del televisore che permetteva di recedere dal contratto in caso di un guasto sulla TV non è più perseguibile.

Utilizzo della TV oltre il canone

E’ chiaro che il canone RAI offre la possibilità di guardare le tv di Stato (e non solo) in chiaro. Tuttavia per guardare altri eventi come quelli offerti dalla pay tv come DAZN, sarà necessario comunque tenersi in regola con il canone, anche se si vuole guardare solamente i canali a pagamento.

Questo perchè il canone è un’imposta sul possesso delle apparecchiature televisive e quindi anche se non si ha intenzione di vedere i canali RAI, sarà ugualmente necessario corrispondere l’importo del canone per guardare la televisione.

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