Il calcio nel corso del tempo è cambiato e negli ultimi anni ha perso sicuramente molto del suo romanticismo, diventando un’azienda. Scopriamo perché.
Si tratta di un campo a cui sono legati milioni di italiani, molto spesso però si è reso protagonista anche di punti di domanda molto importanti.

L’ultimo report di Footbal Benchmark dimostra come si stia andando sempre più verso il valore d’impresa che cresce del 14% rispetto all’anno precedente per quanto riguarda i top club europei. Si tratta di una crescita addirittura del 124% in più rispetto al 2016 quando fu pubblicata la primissima analisi in tal senso.
E qui si perde la dimensione, come dicevamo, del romanticismo nel pallone. Questo perché dietro i soldi si perdono i valori e tutto diventa molto meno facile da approcciare sotto diversi punti di vista. E non esistono più le bandiere perché non si gioca più per gli ideali, con un buono stipendio, ma si pensa solo alla carta cantante che viene prima e comunque di qualsiasi altra cosa.
Andiamo a vedere dunque come il calcio è diventato un prodotto finanziario che perde del tutto la dimensione sotto altri punti di vista.
Calcio come azienda, come cambia tutto?
Il calcio è un’azienda, diventa un prodotto finanziario come lo sono di fatto azioni, derivati, obbligazioni e titoli. Ora il calcio finanziario è diventato alla mercè delle aziende e le società di calcio italiane vengono praticamente tutte cedute a fondi stranieri, lasciando quella che era una gestione romantica legata ai vari personaggi che hanno fatto la storia da Berlusconi a Moratti passando per gli Agnelli.

E come in tutte le grandissime aziende ci sono anche i debiti, le situazioni poco chiare e l’aggiramento dei regolamenti, purtroppo aggiungiamo. In questo modo anche i soldi hanno perso una loro definizione con dei soldi che vengono investiti ogni anno in maniera incredibile e lasciando molti senza fiato.
La speranza è che dietro questo si possa recuperare anche una certa passione che a volte sta venendo meno anche tra i tifosi, troppo condizionati da situazioni che non piacciono e che fanno perdere la voglia di fare lunghe trasferte. A quest’ultimo fattore ha contribuito anche l’esplosione, a prezzi più modici del passato, della televisione che oggi propone qualsiasi tipo di partita e che nella velocità della modernità ci permette di guardare le nostre squadre senza fare dei viaggi interminabili.
Staremo a vedere, ma i prossimi anni sembrano essere dominati da queste sensazioni qui.