L’Italia è tra i cinque Paesi europei che non ha introdotto una legge sul salario minimo: la classifica delle Nazioni con la retribuzione garantita più alta.
Da anni nel nostro Paese si parla di salario minimo, la retribuzione oraria che deve essere garantita ad ogni lavoratore secondo la legge. Nonostante le varie proposte, l’ultima nel 2023 che prevedeva l’introduzione di un salario minimo da 9 euro l’ora per tutti i lavoratori, non si è arrivati ad una legge in tal senso.

In molti Stati Europei è già in vigore una normativa che prevede una retribuzione minima sotto la quale i datori di lavoro non possono scendere. In merito, Eurostat ha condotto un’analisi per capire in quali Nazioni si guadagna di più. I dati hanno ovviamente preso in considerazione anche il costo della vita nei vari Paesi presi in esame, dato che uno stipendio più alto non sempre si traduce in un maggiore potere d’acquisto.
Salario minimo, la classifica dei Paesi europei che hanno introdotto la misura
Sono ben 22 su 27 i Paesi europei che hanno deciso di introdurre una legge sul salario minimo, la retribuzione oraria che deve essere garantita ad ogni lavoratore. La normativa sul punto non è unanime, ma sono le singole Nazioni ad aver adottato disposizioni in tal senso, ad eccezione di Italia, Austria, Danimarca, Finlandia e Svezia.

Il salario minimo, dunque, non è uguale in tutti i Paesi europei. Secondo i dati Eurostat, che ha condotto un’analisi sul punto, ci sono Stati in cui la retribuzione oraria minima è più alta, ma bisogna tenere in considerazione anche il costo della vita che limita il potere d’acquisto. I dati, come riporta Money.it, possono essere suddivisi in tre gruppi: al primo appartengono i Paesi con un salario sopra i 1.500 euro; al secondo quelli con un salario minimo tra 1.000 e 1.500 euro; al gruppo tre i Paesi con una retribuzione minima sotto i 1.000 euro.
Di seguito, la classifica delle Nazioni con il salario minimo più alto:
Lussemburgo – 2.638 euro;
Irlanda – 2.282 euro;
Paesi Bassi – 2.193euro;
Germania – 2.161euro;
Belgio – 2.070 euro;
Francia – 1.802 euro;
Spagna – 1.323 euro;
Slovenia – 1.254 euro;
Polonia – 1.091 euro;
Lituania – 1.038 euro;
Portogallo – 1.015 euro;
Cipro – 1.000 euro;
Croazia – 970 euro;
Grecia – 968 euro;
Malta – 961 euro;
Estonia – 886 euro;
Repubblica Ceca – 826 euro;
Slovacchia – 816 euro;
Romania – 814 euro;
Ungheria – 707 euro;
Lettonia – 700 euro;
Bulgaria – 551 euro.
La classifica considerato il potere d’acquisto
Bisogna, però, come abbiamo già accennato, tenere conto del costo della vita nei vari Paesi appena elencati. Non sempre, difatti, guadagnare di più significa avere un potere d’acquisto maggiore. Per effettuare il calcolo, in questo caso, viene utilizzata PPS (Purchasing Power Standard), moneta artificiale che mette a confronto il salario con il costo della vita.

Di seguito la classifica espressa in PPS:
Germania – 1.992 PPS;
Lussemburgo – 1.912 PPS;
Paesi Bassi – 1.876 PPS;
Belgio – 1.854 PPS;
Irlanda – 1.832 PPS;
Francia – 1.790 PPS;
Polonia – 1.652 PPS;
Spagna – 1.578 PPS;
Slovenia – 1.512 PPS;
Romania – 1.384 PPS;
Lituania – 1.312 PPS;
Grecia – 1.278 PPS;
Croazia – 1.254 PPS;
Cipro – 1.218 PPS;
Portogallo – 1.204 PPS;
Malta – 1.180 PPS;
Ungheria – 1.112 PPS;
Repubblica Ceca – 1.078 PPS;
Slovacchia – 1.042 PPS;
Lettonia – 1.012 PPS;
Estonia – 878 PPS;
Bulgaria – 799 PPS.
Come possiamo notare, la classifica cambia. Il Lussemburgo, difatti, passa in seconda posizione sorpassato dalla Germania, mentre l’Irlanda dalla seconda posizione scende in quinta. Paesi, invece, come la Romania e l’Ungheria risalgono nettamente posizioni considerato che il costo della vita è più basso.