Pistoia è una città toscana ricca di storia, arte e cultura, ma spesso trascurata dai turisti in favore delle più famose Firenze, Siena e Pisa. Tuttavia, chi ha la fortuna di visitarla scopre subito che Pistoia ha molto da offrire, dalla magnifica Piazza del Duomo con il suo fregio della Robbia, al maestoso Palazzo del Comune, al suggestivo Ospedale del Ceppo. In questo articolo scopriremo insieme cosa vedere a Pistoia per non perdere le meraviglie nascoste di questa città.
Piazza del Duomo
Piazza del Duomo è la piazza principale di Pistoia e rappresenta il cuore monumentale della cittadina toscana. La piazza ospita importanti simboli del potere religioso e civile, tra cui il Duomo, il campanile, il Palazzo Vescovile, il Battistero, il Palazzo del Podestà (oggi tribunale), il Palazzo del Comune e la Torre di Catilina. Questa piazza, rimasta intatta nei secoli, è un perfetto esempio di come costruzioni secolari possano unirsi in modo armonico per creare una meraviglia architettonica.
Il Duomo di Pistoia
Il Duomo di Pistoia è strettamente legato alla figura di San Jacopo, patrono della città. Nel 849 i pistoiesi chiesero la protezione di San Jacopo, evitando così l’invasione dei Saraceni. Duecento anni dopo, il vescovo di Pistoia chiese una reliquia del corpo dell’apostolo al vescovo di Santiago de Campostela, che venne portata a Pistoia e deposta in un apposito altare nel Duomo. Nonostante la venerazione, la chiesa non è dedicata a San Jacopo, ma a San Zeno, perché già esistente prima del culto.
Il Campanile e il Battistero
Il Campanile e il Battistero completano il trittico dei monumenti religiosi di Piazza del Duomo a Pistoia. Il Campanile, alto 67 metri, fu costruito su un’antica torre di guardia longobarda e presenta tre stili diversi. La salita dei 200 scalini della torre campanaria offre una vista panoramica sulla piazza e sui tetti di Pistoia, fino a Firenze in giorni limpidi. Il Battistero di San Giovanni in Corte, costruito tra il 1301 e il 1366, ha un esterno gotico slanciato verso l’alto e un interno spoglio, ma spicca la fonte battesimale costruita da Lanfranco da Como.
Il Palazzo del Comune
Il Palazzo del Comune di Pistoia ospita dal 1294 il potere politico della città ed è stato completato solo nel 1348. La facciata del palazzo è armoniosa, tranne per la quinta arcata, aggiunta successivamente. Al centro del palazzo campeggia lo stemma dei Medici in onore di Papa Leone X. All’interno del cortile si trova la scultura Il Miracolo di Marino Marini e il Museo Civico, distribuito su tre piani, ospita opere dal XIII al XX secolo, tra cui il Compianto sul Cristo Morto e le tavole cinquecentesche di Lorenzo Credi e Ridolfo del Ghirlandaio.
L’Ospedale del Ceppo
L’Ospedale del Ceppo è uno dei luoghi più famosi e rappresentativi di Pistoia, soprattutto grazie al fregio realizzato dalla bottega del Della Robbia che lo adorna. Questo ospedale, fondato nel 1277 da due coniugi devoti, è stato un importante centro di assistenza sanitaria e sociale per secoli e il fregio, che corre lungo tutta la facciata, racconta la storia delle virtù cardinali e teologali che sono alla base della sua missione. Oggi l’ospedale ospita il Museo dei ferri chirurgici, un laboratorio di farmacia e il Teatro Anatomico più piccolo del mondo, ed è anche il punto di partenza per un tour della Pistoia Sotterranea, un percorso che permette di scoprire tesori nascosti come un ponte romano, lavatoi medievali, una porta della città e due mulini.
La Chiesa di Sant’Andrea
La Chiesa di Sant’Andrea a Pistoia è una piccola chiesa che ospita il Pergamo di Giovanni Pisano, una decorazione unica nell’iconografia cristiana che raffigura la cavalcata e il viaggio dei Re Magi. Questo è uno dei capolavori della scultura del 1300 e ha forse rappresentato una scelta insolita poiché di solito questi spazi dell’edificio erano riservati a Cristo, alla Madonna e ai Santi. La chiesa ospita anche opere di Giovanni Pisano, tra cui il Crocifisso nella navata destra e il fonte battesimale. Su un portale della chiesa si trova la testa nera del Tedici, il traditore di Pistoia, secondo la leggenda perché vi si spegnevano sopra le torce in segno di disprezzo prima di entrare in chiesa.