L’intelligenza artificiale è un elemento sempre più preponderante all’interno della modernità attuale. La sua influenza operativa, oltre che concettuale, investe ogni aspetto di qualsivoglia attività. L’industria della gioielleria, per esempio, è caratterizzata da una predominanza in tal senso che ha rivoluzionato i processi di lavorazione e produzione.
Tutt’altra storia, invece, per ciò che riguarda la progettazione, rimasta convenzionale e dispendiosa in termini di scadenze. Perciò, al fine di ottimizzare il tutto in modo efficace, un team di ricercatori Microsoft si è proposto per ridefinire le pratiche tradizionali e condurle verso un meccanismo di apprendimento automatico destinato a sviluppare un unico sistema.
Intelligenza artificiale come apprendimento per ridurre i tempi
Secondo gli esperti di Mior Gioielli, la ricerca di un modus operandi all’altezza della situazione spinge verso un approfondimento dei primi tentativi, da parte dell’intelligenza artificiale, di implementare la progettazione di gioielli in acciaio e ottone. Per la gioielleria in pietra, purtroppo, c’è una mancanza che al momento separa l’automazione da uno degli stili più ricercati.
Sebbene sia fantasioso, questo iter è parecchio lento; ragion per cui il team Microsoft ha impiegato la metodologia dell’apprendimento automatico per ridurre drasticamente i tempi di progettazione. Un proposito interessante che può essere la chiave di volta per nuove frontiere operative e commerciali in grado di fornire dei progressi inimmaginabili.
La decodifica estetica dell’intelligenza artificiale
Per cercare di essere incisiva in ogni suo risvolto, l’intelligenza artificiale si è focalizzata sull’aspetto progettuale del mondo dei gioielli partendo dal suo principio base. Una semplice recinzione poligonale bidimensionale contiene diverse forme geometriche di varie dimensioni che vanno posizionate a seconda della linea guida prestabilita.
Le combinazioni possono essere molteplici; ma le ricerche condotte hanno osservato un dettaglio che balza subito all’occhio non appena queste forme si inseriscono in uno schema senza sovrapporle. L’aspetto estetico viene meno e l’ottimizzazione va a inficiare solo sull’imballaggio. Insomma, una caratteristica procedimentale che offusca il design visivo rendendo il prodotto finale piuttosto anonimo.
Intelligenza artificiale come generazione di armonia ed equilibrio
A questo punto, il team Microsoft ha formulato un duplice approccio. Il primo, quello di generazione, fissa le sue linee guida sulla questione dell’imballaggio e la forma del gioiello viene vista come un contenitore. Le forme della pietra sono considerate come oggetti; e ricorrendo a 105 tipi con 7 forme diverse e 20 dimensioni, il team ha inserito le pietre all’interno del contenitore.
Evitando la creazione di potenziale spazi vuoti negativi, i risultati hanno decretato la coordinazione tra gli oggetti secondo i principi di armonia, equilibrio, proporzione ed unità. Le pietre che avevano dimensioni medie sono state classificate più in alto. E sulla scorta di questo posizionamento, l’orientamento seguiva un indirizzo in linea con i valori indicati in precedenza.
La potatura ad opera dell’intelligenza artificiale
L’altro approccio ideato dall’equipe Microsoft per un’intelligenza artificiale come attrice protagonista della progettazione nel mondo dei gioielli è la potatura. In questa circostanza, i design con basso impatto visivo sono stati potati. Una decisione basata su un set di dati di 1200 progetti sviluppati sulle preferenze di tre direttrici. I progetti poco attraenti sono stati, così, filtrati.
Ciò che ne è seguito è che circa 100 progetti hanno vissuto una piena rielaborazione e sono stati giudicati dagli utenti. Quasi il 60% dei lavori hanno ricevuto l’apprezzamento da parte degli utenti lanciando un chiaro segnale al mercato in oggetto e alla relativa filiera produttiva.
Il futuro dell’intelligenza artificiale nel mondo dei gioielli
Appare, quindi, evidente che il futuro dell’intelligenza artificiale all’interno del mondo dei gioielli è decisamente roseo. Con la giusta applicazione ed una buona dose di perseveranza, l’ottimizzazione dei progetti non sarà più in miraggio. E i brand coinvolti potranno puntare a dei rendimenti superlativi.